Modifiche alle licenze di Microsoft 365 e Microsoft Teams – Estensione a livello mondiale dell’approccio adottato in Europa

Il 1° aprile Microsoft ha esteso le modifiche apportate in Europa nel 2023 sulla nuova linea di suite M365 e Office365 che non include Teams e una nuova offerta Teams standalone per i clienti Enterprise a livello mondiale.

Tutti i nuovi clienti Microsoft 365 e Office 365 Enterprise dovranno scegliere tra le nuove offerte. I clienti esistenti che desiderano continuare a utilizzare le suite a cui sono già abbonati possono farlo (compresi i rinnovi, gli upsell e le aggiunte di utenti).

A partire dal 1° ottobre 2023, c’erano già stati i cambiamenti nelle licenze dei prodotti Microsoft nell’Area Economica Europea (EEA) e in Svizzera. Questi cambiamenti riguardavano soprattutto i clienti aziendali che usano Microsoft 365, Office 365 e Microsoft Teams ed ora sono stati estesi. Andiamo a vedere i fatti più rilevanti.

Una delle modifiche chiave ha riguardato l’introduzione di una nuova gamma di suite commerciali Microsoft 365 e Office 365 specifiche per l’EEA e la Svizzera. Queste nuove suite non includono Microsoft Teams.

Perché questa scelta? In seguito ad un’indagine della Commissione Europea, Microsoft ha riconosciuto la necessità di offrire maggiore flessibilità ai clienti, consentendo loro di selezionare le funzionalità che meglio si adattano alle loro esigenze.
Queste modifiche hanno avuto un impatto sulle suite Microsoft 365 e Office 365 per i clienti aziendali nello Spazio Economico Europeo e in Svizzera e affrontano due questioni che sono al centro dell’indagine della Commissione:

  • che i clienti possano scegliere una suite aziendale senza Teams a un costo minore rispetto a quelle con Teams incluso;
  • e che si migliori l’interoperabilità tra soluzioni di comunicazione e collaborazione concorrenti rivali e le suite Microsoft 365 e Office 365.

Cosa è cambiato? I clienti attualmente abbonati alle suite Enterprise con Teams non subiranno alcun cambiamento. Continueranno a beneficiare delle funzionalità complete di Teams come parte del loro abbonamento. Tuttavia, per i nuovi abbonati, le cose cambieranno.
Infatti, i nuovi clienti hanno la possibilità di scegliere tra le attuali suite che includono Teams o le nuove versioni specifiche per queste regioni senza Teams. Questa scelta consente alle aziende di risparmiare sui costi e di personalizzare le loro licenze in base alle esigenze dei dipendenti.

Dettagli delle nuove offerte

ADDING MICROSOFT / OFFICE 365 SEATS IN EEA/SWITZERLAND

Enterprise Suites: Microsoft 365 E3/E5 o Office 365 E1/E3/E5Prima di Ottobre 2023Dopo Ottobre 2023
Clienti esistentiNo impact
I clienti esistenti possono rinnovare/aggiungere quantità / step up
New options available
i clienti possono mantenere la versione esistente o passare alla nuova linea prodotti al rinnovo del contratto.
Nuovi clientiNo impact
i clienti che acquistano prima di ottobre possono rinnovare / aggiungere quantità / usare il processo di upgrade
Move to EEA (no Teams)
i clienti che intendono acquistare dopo ottobre dovranno acquistare le suite EEA (non include Teams), aggiungendo Teams EEA (se desiderato).
SMB Suites: Microsoft 365 Business Basic/Standard/PremiumPrima di Ottobre 2023Dopo Ottobre 2023
Clienti esistentiNo impact
i clienti registrati possono rinnovare / aggiungere quantità / usare il processo di upgrade
New options available
i clienti possono mantenere la versione esistente o passare alla nuova linea prodotti al rinnovo del contratto.
Nuovi clientiNo impact
I clienti che acquistano prima di ottobre possono rinnovare / aggiungere quantità / usare il processo di upgrade
New options available
se il cliente necessita Teams, possono comprare EEA (w/ Teams) suites, oppure possono optare per EEA (no Teams) suites.

I clienti esistenti con abbonamenti CSP legacy di Office 365 E1/E3/E5, Microsoft 365 E3/E5, Microsoft 365 F1/F3 e Microsoft 365 Business Basic, Microsoft 365 Business Standard, Microsoft 365 Business Premium potranno migrare i loro abbonamenti esistenti con Teams a NCE. Dopo la migrazione dell’abbonamento esistente a NCE, è possibile aggiungere posti, rinnovare e aggiornare utilizzando le transizioni di tali abbonamenti.


Le migrazioni a NCE condotte da Microsoft per i clienti legacy O365 E1/E3/E5 o M365 E3/E5 CSP possono mantenere le SKU esistenti, anche al momento del rinnovo.

Attenzione perché i clienti con abbonamenti scaduti in NCE non possono essere rinnovati. Questo include gli abbonamenti “w/Teams” che sono stati migrati da Legacy a NCE. Se un abbonamento è scaduto, in questi casi, sarà necessario creare nuove subscription “senza Teams”.  Con il nostro portale i partner possono attivare il rinnovo automatico e pre-schedulare le modifiche agli abbonamenti dei clienti prima della data di rinnovo.

Inoltre se il cliente desidera modificare l’impegno di sottoscrizione (ad esempio, da Annuale-Mensile a Mensile-Mensile), o la frequenza di fatturazione (ad esempio, da Annuale-Annuale a Annuale-Mensile) o la valuta (ad esempio, da EUR a CHF) per un impegno di sottoscrizione aziendale esistente, dovrà creare un nuovo abbonamento “senza Teams”.

Quindi riassumendo, al momento, i clienti esistenti con abbonamenti Office 365 E1/E3/E5 o Microsoft 365 E3/E5 possono rinnovare/aggiungere posti agli abbonamenti esistenti. Se il cliente inizia un nuovo abbonamento, dovrà acquistare le SKU EEA senza Teams. Gli scenari in cui un cliente CSP esistente dovrà iniziare un nuovo abbonamento e acquistare le SKU senza Teams in questo momento includono:

  • Cambio di canale (da EA a CSP; da CSP a EA)
  • passaggio da un partner rivenditore a un altro partner rivenditore (Indirect Reseller)
  • Indirect Reseller Partner che cambia il proprio Indirect Provider
  • Modifica della frequenza di fatturazione, dell’impegno di abbonamento o della valuta dell’abbonamento.
  • Permettere che un abbonamento scada

*Nota: Questo articolo è stato scritto in base alle informazioni disponibili al momento della stesura. Si consiglia di consultare il link ufficiale (https://www.microsoft.com/en-us/licensing/news/Microsoft365-Teams-EEA)

L’annuncio di Microsoft riflette la sua volontà di ascoltare i clienti e di adattarsi alle mutevoli esigenze del mercato. La possibilità di scegliere tra suite con o senza Teams offre maggiore flessibilità e controllo alle aziende. Tuttavia, è importante che i responsabili IT e gli amministratori comprendano appieno queste modifiche e le comunicano internamente o ai propri clienti.

Sei in difficoltà? Contatta il nostro team per scoprire come sviluppare il tuo business CSP Indirect con noi e sfruttare al meglio il nostro portale riservato ai Partner (Partner Portal) che semplifica le operazioni Microsoft, include una gestione centralizzata degli abbonamenti dei tuoi clienti per ottenere una chiara visibilità sulle loro licenze e puoi utilizzare le opzioni di rinnovo automatico e pianificazione.

Cloud Italiano: perché sceglierlo, vantaggi e opportunità per il canale e i suoi clienti

Sono lieto di condividere con voi un articolo molto interessante pubblicato su ChannelCity.it, che esplora i vantaggi e le opportunità del cloud italiano per il canale e i suoi clienti. L’articolo mette in luce come System Integrator, MSP e VAR stiano diventando protagonisti nel panorama del cloud italiano, offrendo opportunità uniche per i player locali.

I servizi cloud stiano diventando sempre più essenziali per le aziende di tutte le dimensioni, sia pubbliche che private. Tuttavia, il tipo e la dimensione dell’impresa influenzano notevolmente il tasso di adozione del cloud e i tempi di questa transizione in Italia. A questo si aggiunge l’importanza della sovranità dei dati e dei servizi, un tema che è stato recepito dalle aziende italiane di qualsiasi settore e dimensione. Tuttavia, la vera sfida è la loro capacità di mettere operativamente in pratica questa consapevolezza.

L’articolo offre una panoramica dettagliata della situazione attuale del cloud in Italia, con contributi da Francesco Vigiani di HiSolution, Stefano Pileri di Maticmind e Alfonso Pirolo di Systematika. Vi invito a leggere l’articolo completo per approfondire questi temi e scoprire come il cloud italiano può offrire vantaggi e opportunità per il vostro business.

Leggi l’articolo qui

Luci ed ombre della Microsoft Data Center Migration (DCM)- Dipendenza da Microsoft

Proseguendo il tema del precedente articolo “Luci ed Ombre della Microsoft DataCenter Migration (DCM)” vediamo quali sono i timori principali dei Service Provider quando si trovano ad affrontare il tema della Data Center Migration dei workload dei loro clienti verso il Public Cloud.

In questo articolo riportiamo una delle obiezioni, paure e dubbi legittimi che abbiamo raccolto dai nostri partner Service Provider e con i quali abbiamo cercato di analizzare per capire insieme la fondatezza di questi timori e se invece non nascondano delle nuove opportunità di business.

Dipendenza da Microsoft

“Migrando i miei clienti nel data center di Microsoft, diventerei dipendente da Microsoft per la fornitura dei servizi cloud. Ciò potrebbe comportare una maggiore dipendenza da un unico fornitore, il che potrebbe essere complicato se ci sono problemi di servizio o altri questioni.”

È vero che i Service Provider che migrano i propri clienti verso il data center di Microsoft diventano dipendenti da Microsoft per la fornitura dei servizi cloud. Questo accade per la migrazione verso qualunque Cloud Pubblico. Si possono utilizzare alcune strategie, come l’utilizzo di Vmware come elemento agnostico e multi cloud, ma è innegabile che migrando verso un cloud pubblico si crei una certa dipendenza. Tuttavia, bisogna considerare le opportunità che il mondo Microsoft offre e questa dipendenza non significa necessariamente un rischio per le attività del SP, ma dipende da come viene gestita.

In primo luogo, Microsoft offre una vasta gamma di servizi cloud altamente integrabili con altri servizi cloud, offrendo ai Service Provider una maggiore flessibilità nella scelta delle soluzioni per i loro clienti. Ciò significa che i Service Provider possono personalizzare le soluzioni per i propri clienti in base alle loro esigenze specifiche, senza dover dipendere completamente da Microsoft.

In secondo luogo, Microsoft offre una vasta gamma di strumenti di supporto e assistenza tecnica per aiutare i Service Provider a gestire i loro clienti. Ciò significa che i Service Provider possono ricevere assistenza e supporto tecnico da Microsoft per risolvere qualsiasi problema che potrebbe sorgere durante la gestione dei propri clienti.

Microsoft ha un’ampia base di utenti e una presenza globale. Ciò significa che i Service Provider che offrono servizi basati su Azure hanno la possibilità di accedere a un vasto mercato di utenti in tutto il mondo, aumentando così le opportunità di business.

Microsoft offre una solida garanzia di sicurezza per i dati dei clienti. Microsoft Azure adotta rigorosi protocolli di sicurezza per proteggere i dati dei clienti, come il controllo degli accessi basato sui ruoli, l’autenticazione a più fattori e la crittografia dei dati. Ciò significa che i Service Provider possono garantire ai propri clienti che i loro dati sono al sicuro e protetti.

La dipendenza da Microsoft non deve essere vista come un rischio per la propria attività, ma piuttosto come un’opportunità per offrire ai propri clienti servizi cloud altamente personalizzati e sicuri. Tuttavia, è importante che i Service Provider gestiscano la loro dipendenza in modo strategico, mantenendo al contempo una buona relazione con Microsoft e continuando a cercare opportunità di business al di fuori dell’ecosistema di Microsoft.

Luci ed ombre della Microsoft Data Center Migration (DCM)

La migrazione verso il cloud è sempre più al centro delle strategie delle aziende di ogni settore, ed è una tendenza che sta coinvolgendo anche i Service Provider (SP). In particolare, Microsoft ha sviluppato il Data Center Migration program (DCM), un programma che offre agli SP la possibilità di supportare i propri clienti nella migrazione dei loro carichi di lavoro dal data center locale al cloud di Microsoft.

Ma quali sono i vantaggi per gli SP di aderire al DCM di Microsoft?

In primo luogo, questo programma permette loro di offrire un servizio di migrazione di alta qualità ai propri clienti. Microsoft mette a disposizione degli SP una serie di strumenti, risorse e best practice per la migrazione, consentendo loro di guidare i clienti attraverso il processo in modo efficiente ed efficace.

In secondo luogo, l’adesione al DCM consente agli SP di avere accesso a una vasta gamma di tecnologie e servizi cloud di Microsoft, come Azure, Office 365 e Dynamics 365. Questo significa che gli SP possono offrire ai propri clienti una vasta gamma di servizi cloud altamente performanti e scalabili, migliorando così la loro offerta di servizi.

Inoltre, la migrazione al cloud di Microsoft offre agli SP una maggiore flessibilità e agilità, grazie alla possibilità di scalare le risorse in modo dinamico in base alle esigenze dei clienti. Ciò si traduce in una maggiore capacità di rispondere alle esigenze dei clienti e di offrire loro un servizio di alta qualità.

Un’altra grande preoccupazione dei SP è la sicurezza dei dati, in particolare con il sempre crescente rischio di cyber-attacchi e ransomware. Microsoft ha investito enormi risorse nella sicurezza della sua infrastruttura cloud, offrendo ai propri clienti una protezione avanzata contro minacce e attacchi esterni. Ciò significa che gli SP che aderiscono al DCM di Microsoft possono offrire ai propri clienti una soluzione cloud altamente sicura, proteggendo i loro dati e garantendo la continuità del business.

L’adesione al DCM di Microsoft offre agli SP una serie di vantaggi, tra cui la possibilità di offrire un servizio di migrazione di alta qualità ai propri clienti, l’accesso a una vasta gamma di tecnologie e servizi cloud, maggiore flessibilità e agilità, e una maggiore sicurezza dei dati. Tutto ciò può migliorare la loro offerta di servizi e aiutare gli SP a mantenere un vantaggio competitivo nel mercato dei servizi cloud.

Microsoft offre dei benefit per la migrazione sulla piattaforma Azure a livello di licenze ottimizzando l’ambiente ibrido potendo portare le licenze dei propri clienti (Windows Server, Sql Server, ecc) su ambiente Azure. L’argomento è molto ampio ed interessante, se siete interessati è possibile approfondire alla pagina degli Azure Hybrid Benefit a questo link: https://azure.microsoft.com/en-us/pricing/hybrid-benefit/#overview

Ci possono essere alcune ragionevoli obiezioni che sollevano i SP riguardo l’adesine alla DCM di Microsoft e nella migrazione dei propri clienti verso il Data Center di Microsoft. I timori principali espressi riguardano la possibile di perdita di controllo sul proprio parco clienti, ridurre la propria indipendenza e la protezione degli investimenti del proprio Data Center. Nel prossimo post vedremo nel dettaglio insieme quali sono i timori dei Service Provider e quali solo le opportunità da cogliere dietro a questi timori.

10 buoni motivi per integrare lo SPLA con il CSP

La scelta tra un contratto SPLA (Service Provider License Agreement) e la rivendita del programma CSP (Cloud Solution Provider) di Microsoft dipende dalle esigenze specifiche del Service Provider e del suo business model.

In generale, il contratto SPLA è stato progettato per i Service Provider che desiderano distribuire soluzioni software Microsoft ospitate sui propri server dedicati, mentre il programma CSP consente ai Service Provider di offrire soluzioni cloud Microsoft ai propri clienti, incluse le soluzioni SaaS (Software as a Service) come Office 365 e Azure.

Il vantaggio del programma CSP è che offre maggiore flessibilità e possibilità di personalizzazione delle offerte di servizi cloud Microsoft, mentre il contratto SPLA richiede un investimento iniziale più elevato e richiede la gestione di server dedicati.

In termini di convenienza economica, dipende dal volume di business del Service Provider, dalle proprie competenze e dal grado di personalizzazione che si vuole offrire ai propri clienti. Entrambi i programmi hanno i propri vantaggi e svantaggi, quindi è importante analizzare attentamente le proprie esigenze e valutare quale opzione sia più adatta al proprio business model. Per questo motivo consigliamo al Partner di affidarsi ad un Aggregatore competente e con esperienza nel settore per valutare se e come il business model è adatto alle vostre esigenze.

Integrare l’offerta SPLA (Service Provider License Agreement) con il programma CSP (Cloud Solution Provider) di Microsoft può offrire numerosi vantaggi per un Service Provider (SP) che desidera offrire servizi cloud Microsoft ai propri clienti. Proviamo a fare un elenco non esaustivo di 10 buoni motivi per cui è utile affiancare il modello CSP al vostro business SPLA.

  1. Accesso alle ultime tecnologie Microsoft: Il programma CSP offre l’accesso alle ultime versioni dei prodotti Microsoft, tra cui Office 365, Azure e molte altre soluzioni, consentendo ai SP di offrire ai propri clienti le ultime funzionalità e miglioramenti.
  2. Flessibilità nell’offerta di servizi: Il programma CSP permette ai SP di personalizzare le offerte di servizi cloud in base alle esigenze specifiche dei propri clienti, inclusa la possibilità di combinare offerte SPLA e CSP per creare soluzioni su misura.
  3. Maggiori margini di profitto: L’integrazione con il programma CSP può consentire ai SP di ottenere margini di profitto più elevati rispetto al solo utilizzo del contratto SPLA, grazie alla possibilità di definire i propri prezzi e offrire servizi a valore aggiunto ai propri clienti.
  4. Gestione semplificata del ciclo di vita dei prodotti: Il programma CSP semplifica la gestione del ciclo di vita dei prodotti Microsoft, inclusi gli aggiornamenti, le migrazioni e le licenze, consentendo ai SP di concentrarsi sulla fornitura di servizi di valore aggiunto ai propri clienti
  5. Maggiore flessibilità nell’acquisto di licenze: Con il programma CSP, i SP possono acquistare licenze Microsoft in modo flessibile, in base alle esigenze effettive dei propri clienti, evitando di dover effettuare investimenti iniziali eccessivi.
  6. Maggiore controllo e visibilità: Il programma CSP offre ai SP maggiore controllo e visibilità sui servizi cloud Microsoft offerti ai propri clienti, inclusa la possibilità di gestire le licenze, le sottoscrizioni e le fatturazioni attraverso un unico portale di gestione.
  7. Supporto tecnico e commerciale: i SP che integrano l’offerta SPLA con il programma CSP possono beneficiare del supporto tecnico e commerciale di Microsoft, inclusi strumenti di formazione, risorse di marketing e supporto tecnico dedicato.
  8. Scalabilità e flessibilità: Il programma CSP offre ai SP la possibilità di scalare le proprie offerte di servizi cloud in modo rapido ed efficiente, in base alle esigenze dei propri clienti e del proprio business.
  9. Accesso a un ampio ecosistema di partner: Essendo parte dell’ecosistema CSP di Microsoft, i SP possono accedere a un’ampia gamma di opportunità di partnership e collaborazione con altri partner Microsoft, aprendo nuove opportunità di business.
  10. Aggiunta di valore ai clienti: L’integrazione tra SPLA e CSP consente ai SP di offrire soluzioni Microsoft più complete e integrate ai propri clienti, aggiungendo valore ai servizi offerti e migliorando la soddisfazione del cliente.

In sintesi, l’integrazione dell’offerta SPLA con il programma CSP di Microsoft può offrire ai SP numerosi vantaggi.
Tutti i giorni ci troviamo ad affrontare queste problematiche con i nostri partner. Non è facile capire qual è il modello più adatto e conforme alle proprie esigenze.
Non esiste una formula unica o uno stesso mix di programmi da calare sul business del partner. Valutate sempre con esperti di settore la miglior soluzione che fa al vostro caso.